MARZO:
IL MESE IDEALE PER VISITARE GRATUITAMENTE I MUSEI
Marzo è stato il mese che ha offerto molte
opportunità per visitare gratuitamente i musei. Grazie alla “settimana dei
musei”, alle “domeniche al museo”, alle “giornate di primavera del FAI” e alle varie
aperture programmate dai singoli musei in occasione di alcune ricorrenze simboliche
ed evocative, è stato possibile riscoprire i principali musei della propria
città e del Paese
Il primo appuntamento è stato quello
di domenica 3 marzo. In questa giornata - così come in tutte le prime domeniche
del mese, da ottobre a marzo - è stato possibile entrare gratuitamente nei
musei e nelle aree archeologiche statali.
L’iniziativa degli ingressi domenicali
gratuiti ai musei fu inizialmente prevista con il Decreto Ministeriale n. 94/2014
MiBAC. Originariamente, la proposta culturale prevedeva l’ingresso gratuito ai
musei statali in tutte le prime domeniche del mese. Recentemente però questo
decreto è stato modificato dal Decreto Ministeriale n. 13/2019, entrato in
vigore il 28 febbraio. Con tale modifica è stato ridotto il numero delle
“domeniche al museo”, riservandole al solo periodo invernale, da ottobre a
marzo.
A Firenze, ad esempio, nella prima
domenica di marzo è stato possibile visitare gratuitamente alle Gallerie degli
Uffizi e al Giardino di Boboli, alla Galleria dell’Accademia, al Museo del
Bargello e al Museo Archeologico Nazionale.
Il 3 marzo è stato possibile entrare,
senza alcun costo per i visitatori, anche in tutti i musei civici fiorentini. L’iniziativa
della “domenica metropolitana” ha perciò consentito a tutti i cittadini
residenti nella città di Firenze e nella sua provincia di accedere
gratuitamente in tutti i musei civici fiorentini.
La “domenica metropolitana” ha sostituito
l’originaria “domenica del fiorentino”, che permetteva a tutti i residenti nel
capoluogo toscano l’ingresso gratuito in tutti i musei comunali nel corso della
seconda domenica del mese. Dal 2015, il Comune di Firenze ha deciso di operare
una modifica allineando l’iniziativa civica alla “domenica al museo”, prevista
per i musei statali; e così, a partire dal 2015, anche per i musei comunali fiorentini
è consentito l’ingresso gratuito ai residenti in tutte le prime domeniche del
mese.
Pertanto, grazie a tale
iniziativa il 3 marzo si poteva accedere gratuitamente a prestigiosi musei,
come ad esempio Palazzo Vecchio e la Torre di Arnolfo, il Museo del Bigallo e
il Forte Belvedere.
Un’altra opportunità è stata prevista, sempre dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nell’ambito della campagna di valorizzazione dei luoghi di cultura “Io vado al museo”.
Un’altra opportunità è stata prevista, sempre dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, nell’ambito della campagna di valorizzazione dei luoghi di cultura “Io vado al museo”.
In virtù di questa iniziativa culturale è stato possibile accedere gratuitamente a tutti i siti museali statali del territorio nazionale dal 5 al 10 marzo.
In questo mese è stato possibile
beneficiare anche delle nuove aperture gratuite previste in occasione di
ricorrenze altamente simboliche ed evocative per la storia di Firenze, della Toscana
e dell’Italia.
Eike Schmidt, direttore delle
gallerie degli Uffizi, ha commentato questa iniziativa, che ovviamente ha
riguardato anche i musei da lui amministrati, definendo queste aperture
straordinarie come occasioni di alto valore formativo e opportunità per tutti i
cittadini per “ricordare e celebrare nel
segno dell’arte e della cultura alcuni momenti e personaggi più importanti del
passato di noi tutti”.
Grazie a questa iniziativa, la
seconda domenica del mese, cioè quella del 17 marzo, in occasione
dell’anniversario dell’Unità d’Italia, è stato possibile entrare, sempre
gratuitamente, a Palazzo Pitti e nel
Giardino di Boboli.
La domenica successiva, quindi
quella del 24 marzo, è stato invece possibile accedere gratuitamente alla
Galleria degli Uffizi. Il 24 marzo rappresenta, infatti, la data della vigilia
del Capodanno fiorentino, oltre che la ricorrenza della nascita di Francesco I
De’ Medici, fondatore appunto degli Uffizi e perciò di uno degli spazi museali
e di ricerca più famosi al mondo.
Ma le opportunità culturali che
potevano essere colte nel mese di marzo non si limitano a quelle finora
descritte: nel corso di questo mese sono state organizzate, come di consueto,
anche le “giornate di primavera” del Fondo Ambiente Italiano (FAI).
In occasione della ventesima
edizione di questa iniziativa, il 23 e il 24 marzo il FAI ha aperto le porte di
1.100 luoghi straordinari in tutta l’Italia, in 430 località nelle venti
regioni italiane. L’iniziativa è stata consentita grazie ai trecentoventicinque
gruppi di delegati sparsi in tutte le regioni e avvalendosi della
collaborazione dei quarantamila “apprendisti ciceroni”.
Il tema di quest’anno è stato il “Ponte tra le
culture”. Così, per merito del FAI sono
stati aperti ai visitatori centinaia di siti generalmente inaccessibili. Per
esempio, a Firenze era possibile accedere al Complesso di San Firenze, all’ex Ospedale Psichiatrico di San Salvi,
all’Hotel Bernini Palace (già Hotel Parlamento) e allo Stadio Comunale “Artemio
Franchi”. Ma anche fuori Firenze, nel resto della Toscana, molti luoghi di
grande interesse venivano eccezionalmente aperti alla curiosità dei turisti: a
Pisa, per esempio, era possibile visitare la Villa del Gombo all’interno del
Parco di San Rossore; stesso discorso a Volterra per il Convento di San
Girolamo, al Monte Argentario per l’Istituto Tecnico Nautico “Giovanni Da
Verrazzano”, a Grosseto per il Castello Piccolomini di Triana Roccalbenga e a
San Gimignano per lo Spedale di Santa Fina.
In conclusione, questo mese ha dato
la possibilità a chiunque, anche a chi non ha disponibilità economiche, di
visitare i principali musei del nostro Paese. Probabilmente per questo motivo, si
è potuto notare che mentre alle aperture domenicali dei musei era più frequente
incontrare i turisti, nel corso della settimana dal 5 al 10 marzo non era raro
imbattersi, oltre che in svariati appassionati d’arte, anche in molte
scolaresche e famiglie. Molti ragazzi
hanno colto questa opportunità per vedere, alcuni per la prima volta, le
innumerevoli opere d’arte che il capoluogo toscano, assieme alle altre città
d’arte del nostro Paese, possiede; per coloro che li hanno accompagnati è stata
probabilmente una piacevole occasione per fare un salto nel passato a riscoprire
quei tesori già visti in precedenza o, addirittura, da giovani.
Se qualcuno non avesse potuto approfittare
di questa serie di aperture straordinarie, potrà comunque sfruttare
l’iniziativa delle “domeniche al museo” che, come in precedenza precisato, da quest’anno
è limitata al solo periodo invernale, o le straordinarie aperture previste dai
singoli musei in occasione di ricorrenze altamente simboliche ed evocative per la
propria città o per il Paese. In ogni caso, è raccomandabile informarsi
direttamente presso il museo che si ha il piacere di visitare, telefonicamente
o consultando il sito internet.
di
Sonia Modi
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