giovedì 30 agosto 2018

EX CALCIANTE SEMINA IL PANICO ALL'ISOLOTTO



Firenze, 30 agosto 2018
EX CALCIANTE SEMINA IL PANICO ALL'ISOLOTTO
Armato di pistola entra in un bar, minaccia la compagna e si dà alla fuga





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i è conclusa la fuga del quarantottenne Ronaldo Scarpellini, imbianchino ed  ex calciante dei “rossi” e dei “bianchi”; nella notte tra il 29 e il 30 agosto, l’uomo ha seminato il panico nel popolare e popoloso quartiere fiorentino dell’Isolotto.

Questa mattina avrebbe deciso di costituirsi, mettendosi in contatto telefonico con la Polizia di Stato; all’agente avrebbe riferito di trovarsi nella casa dei genitori.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, ancora da accertare, verso le 13:00 di ieri l’uomo sarebbe entrato in un bar nel centro del quartiere e, dopo avere gettato a terra alcune suppellettili presenti sul bancone, avrebbe preso a schiaffi una dipendente del locale. Sembra poi che quest’ultima avesse preso le difese di una collega, legata all’aggressore da una relazione sentimentale probabilmente conclusa.
L‘ex calciante, uscito dal locale, sarebbe andato dai suoi genitori, che abitano anch’essi nello stesso quartiere, e dal telefono della loro abitazione avrebbe chiamatola sua ex compagna, minacciandola di morte.  

In seguito sarebbe ritornato nel bar, ma questa volta con una pistolache pare abbia puntato contro una dipendente del locale.

Prontamente giunti sul posto e raccolte le prime informazioni, la Polizia di Stato avrebbe ricercato lo Scarpellini per tutto il quartiere: prima a casa dei genitori, dove alcuni agenti sarebbero entrati con mitra e giubbetti antiproiettile,poi in un magazzino di proprietà dell’ex calciante, dove sarebbero stati ritrovatialcuni bossolisparati da due armi differenti ed una cartuccia ed, infine, in altri luoghi frequentati dall’uomo.

Nel pomeriggiointervengono anche le unità antiterrorismo, vengono chiuse alcune strade del quartiere e, nella serata, viene diramato anche il “coprifuoco” per tutta la zona, consigliando di non recarsi all’Isolotto e, per i residenti, di non uscire di casa.

L’uomo ricercato, ritenuto pericoloso dagli inquirenti, avrebbe precedenti di polizia anche per tentato omicidio di un altro calciante, riqualificato successivamente in lesioni personali, oltre adessere indagato per spaccio.

La fugasi è interrotta questa mattina quando lo stesso Scarpellini ha deciso di costituirsi alla Polizia che lo cercava ormai da mercoledì mattina. Si sarebbe dichiarato dispiaciuto dell’accaduto ed avrebbe motivato il suo comportamento per il forte stress e nervosismo.

Ha raccontato che, dopo la discussione al bar, lo schiaffo ad una delle dipendenti e le minacce all’altra, sarebbe andato nel suo magazzino, dove avrebbe esploso alcuni colpi di pistola, poi avrebbe deciso di recarsi a casa dei suoi genitori ma, vista la zona circondata dalle Forze dell’Ordine, sarebbe fuggito ancora, perdendo il telefono e le chiavi della macchina.

Mentre le Forze dell’Ordine lo cercavano per tutta la città e diramavano il “coprifuoco” nel quartiere, l’uomo avrebbe trascorso la notte tra i cespugli di un giardino condominiale della zona e lungo le sponde dell’Arno.

L’ex calciante avrebbe inoltre indicato alla Polizia anche il luogo - cioè lo stesso giardino nel quale avrebbe trascorso la notte - dove avrebbe sotterrato due pistole. Una delle pistole, in seguito ad accertamenti presso le banche dati in dotazioni alle Forze dell’Ordine, sarebbe risultata rubata da una abitazione di Montespertoli alcuni anni prima.

Dopo circa ventiquattrore di panico per l’intero quartiere dell’Isolotto, si è conclusa così, senza conseguenze, la fuga dell’ex calciante.

Lo Scarpellini è stato comunque sottoposto afermo per minacce aggravate, porto e detenzione illecita di armi, nonché ricettazione.

 di Sonia Modi

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sabato 25 agosto 2018

DERAGLIA "LEONARDO" IN PIAZZA BATONI: TANTA PAURA, 4 FERITI E SERVIZIO PARZIALMENTE SOPPRESSO PER TUTTA LA GIORNATA





Firenze, 25 agosto 2018
DERAGLIA “LEONARDO” IN PIAZZA BATONI:TANTA PAURA, QUATTRO FERITIE SERVIZIO PARZIALMENTE SOPPRESSO PER TUTTA LA GIORNATA
Impatto violento tra una Audi e un convoglio della tramvia in Piazza Batoni; sul posto sono giunti la Polizia Municipale, Vigili del Fuoco e ambulanze del 118


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uesta mattina, verso le 12:20, all’altezza di Piazza Batoni si è verificato uno scontro violento tra un’Audi nera eun convoglio della tramvia. Sul posto sono prontamente intervenuti ambulanze, Vigili del Fuoco, nonché la Polizia Municipale.


Secondo una prima ricostruzione della dinamica dei fatti, ancora in fase di accertamento, sembra che il tram stesse viaggiando in direzione di Scandicci quando avrebbe impattato violentemente contro l’autovettura;dal forte scontro la T1 è finita fuori dai binari ed ha invaso la sede stradale, nel senso di circolazione opposto a quello del tram.Per fortuna, a parte a tanta paura, ci sono stati solo quattro feriti non gravi,tra i quali il conducente dell’automobile, rimasto bloccato nell’abitacolo fino all’intervento dei Vigili del Fuoco. 


Dopo le operazioni di soccorso, sul luogo sono giunte anche due gru, necessarie per sollevare il vagone di testa del tram deragliato per riposizionarlo sui binari. Quando, poco prima della sedici, la tramvia è stata finalmente ricollocata sui binari, sono partiti spontaneamente gli applausi dei presenti.



Pesanti, tuttavia, le ripercussioni provocate dall’incidente:dai rallentamenti alla circolazione stradale in tutta la zona alle modifiche apportate al servizio garantito dalla società Gest. La linea T1 è rimasta infatti parzialmente interrotta per tutta la giornata nel tratto compreso tra le fermate “Arcipressi” e “Porta al Prato – Leopolda”; tuttavia il servizio è stato garantito dai bus sostitutivi che, sempre nello stesso tratto tramviario interrotto, hanno fatto da “navetta” fra le fermate non operative.


Nessuna conseguenza per la restante parte della linea T1: gli utenti che avessero voluto utilizzare il tram nel tratto compreso tra “Villa Costanza” e “Arcipressi” -  nonché quelli che da Porta al Prato avessero voluto recarsi a Careggi – probabilmente non si saranno neanche accorti che in quelli stessi momenti, in una zona periferica di Firenze, ma al tempo stesso punto cruciale del traffico stradale urbano, si lavorava alacremente per riportare al più presto la normalità.



di Sonia Modi
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martedì 21 agosto 2018

DOPPIA TRAGEDIA IN TOSCANA: ANCORA DUE MORTI SUL POSTO DI LAVORO



21 agosto 2018
DOPPIA TRAGEDIA IN TOSCANA: ANCORA DUE MORTI SUL POSTO DI LAVORO

Nonostante il tentativo dei sanitari, i soccorsi sono risultati inutili; così sono morti altri due operai in Toscana




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a Toscana piange la morte di altri due lavoratori: entrambi usciti di casa la mattina per recarsi a lavorare, entrambi tristemente morti nel primo pomeriggio a causa del proprio lavoro.


Nella prima tragedia,un portuale di 39 anni ha trovato la morte nel porto di Marina di Carrara, schiacciato da un carrello elevatore in manovra. Il drammatico incidenteè avvenuto sul molo di levante, durante le operazioni di carico di una nave. Sembra che la vittima si trovasse vicino ad una gru quando è stata travolta da un “fork lift”, un mezzo utilizzato per sollevare i conteiner. Immediato l’allarme dei colleghi al 118, ma per l’uomo, purtroppo, non c’è stato niente da fare. Il collega, invece, che manovrava il macchinario è stato colto da malore ed è stato trasportato in ospedale.


Il secondo lavoratore, un operaio di 33 anni, originario di Pescocostanzo in provincia dell’Aquila, ha perso la vita folgorato mentre stava cambiando, assieme a due suoi colleghi, un palo della luce; l’infortunio mortale è avvenutoa Monte San Savino, in località Le Vertighe, in provincia di Arezzo. Anche in questo caso i soccorsi sono stati prontamente allertati ma l’uomo, in gravissime condizioni, è morto poche ore dopo essere stato portato all’ospedale “Le Scotte” di Siena.


La giornata è stata tragica anche per la morte di altri due operai, fuori dal nostro territorio. A Frosinone, un lavoratore di 62 anni è caduto dal tetto di un capannone industriale, mentre era impegnato in alcuni lavori di manutenzione; era regolare e lavorava per un ditta esterna. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe caduto da una altezza di circa sette metri e sarebbe morto a causa delle gravi lesione riportate.


A Vibo Valentia, invece, ha trovato la morte un altro lavoratore, operaio di una ditta esterna appaltatrice dei lavori dalla Rete Ferroviaria Italiana, mentre lavorava nella stazione ferroviaria di Joppolo. Più precisamente, ad ucciderlo è stata una esplosione improvvisa di un tubo ad alta pressione. Anche in questo caso, il lavoratore è stato prontamente soccorso, ma invano, dai sanitari del 118.


Ancora, dunque, una scia di sangue ha travolto i lavoratori, ancora troppi morti sul posto di lavoro. E’ un bollettino di guerra impietoso che non si arresta, né accenna a diminuire. Nonostante i proclami e gli annunci da parte delle istituzioni sull’attenzione che deve essere posta sulla salute e sulla sicurezza sul posto di lavoro, nonostante gli allarmi e le iniziative dei sindacati, si continua ancora drammaticamente a morire. 


Purtroppo, troppo spesso, si lavora in condizioni limite: c’è bisogno di una battaglia quotidiana, per affermare e diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro, allentata da questi anni di crisi e precarietà; non servono, invece, battaglie una tantum, in occasioni di tragedie.


di Sonia Modi

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sabato 18 agosto 2018

STING INSIEME AGLI OPERAI DELLO STABILIMENTO DELLA BEKAERT




Figline Valdarno, 18 agosto 2018

STING INSIEME AGLI OPERAI DELLO STABILIMENTO DELLA BEKAERT

Nella mattinata di oggi, il cantautore inglese, arrivato in fabbrica a portare solidarietà ai lavoratori in presidio permanente dopo la decisione della proprietà di delocalizzare, ha dichiarato: “Sono con voi, la vostra storia è simile a quella del mio paese”



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tamattina, poco dopo le 11:00, Gordon Matthew Thomas Sumner, meglio conosciuto come Sting, ha fatto visita agli operai dello stabilimento ex Pirelli ed ora di proprietà della Bekaert. La multinazionale belga che produce le corde metalliche di rinforzo per i pneumatici, a giugno ha comunicato di voler chiudereil sito produttivo del Valdarno,concentrando la produzione nello stabilimento di Slatina, in Romania.

Contestualmente, dalla sede centrale è stato deciso di notificare ai 318 lavoratori dello stabilimento fiorentino il loro preavviso di licenziamento, lasciando tutti improvvisamente senza lavoro.

In seguito alle ferme proteste dei lavoratori e all’occupazione dello stabilimento, la proprietà ha parzialmente modificato i propri intenti posticipando i licenziamenti al mese di ottobre.

L’ex leader dei Police, considerato probabilmente il cittadino più illustre di Figline - che nel comune possiede la tenuta “Il Palagio” - ha accettato l’invito dei lavoratori dello stabilimento.

E’ arrivato con la chitarra in mano ed insieme alla moglie Trudie Styler e agli operaidello stabilimento, si è intrattenuto cantando diverse canzoni, tra le quali “Una vita da mediano” di Ligabue e“Message in a bottle”, celeberrimo successo dei Police

Fra una canzone ed un’altra, Sting ha anche detto agli operai di essere solidale con la loro protesta, ricordando una vicenda analoga accaduta nel suo paese d’origine, Wallsend. Ha precisato che in passato, in questa cittadina del nord-est inglese, esistevano principalmente due stabilimenti che davano lavoro: una miniera di carbone, che fu la prima a chiudere, e un cantiere navale, dove avevano lavorato anche suo nonno e suo padre, famoso per aver costruito alcune tra le più belle e grandi navi del mondo. Purtroppo, anche questo cantiere, in tempi più recenti, ha chiuso all’improvviso, lasciando l’intera comunità senza lavoro.

Proprio per questa vicenda il cantante ha pensato di scrivere la canzone, “The last ship”, dedicata all’ultima nave costruita nella fabbrica prima della sua chiusura.Insieme agli operai fiorentini, ha cantato anche questa canzone.

Figline come Wallsend, dunque. Succede in tutto il mondo che le fabbriche delocalizzino dove il costo del lavoro è più basso. Scommessa dei governi è arginare il fenomeno. A giorni capiremo quale sarà la soluzione del “Governo del cambiamento.”


di Sonia Modi
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