21
agosto 2018
DOPPIA
TRAGEDIA IN TOSCANA: ANCORA DUE MORTI SUL POSTO DI LAVORO
Nonostante
il tentativo dei sanitari, i soccorsi sono risultati inutili; così sono morti
altri due operai in Toscana
L
|
a
Toscana piange la morte di altri due lavoratori: entrambi usciti di casa la
mattina per recarsi a lavorare, entrambi tristemente morti nel primo pomeriggio
a causa del proprio lavoro.
Nella
prima tragedia,un portuale di 39 anni ha trovato la morte nel porto di Marina
di Carrara, schiacciato da un carrello elevatore in manovra. Il drammatico
incidenteè avvenuto sul molo di levante, durante le operazioni di carico di una
nave. Sembra che la vittima si trovasse vicino ad una gru quando è stata
travolta da un “fork lift”, un mezzo
utilizzato per sollevare i conteiner.
Immediato l’allarme dei colleghi al 118, ma per l’uomo, purtroppo, non c’è
stato niente da fare. Il collega, invece, che manovrava il macchinario è stato
colto da malore ed è stato trasportato in ospedale.
Il secondo lavoratore, un operaio di 33 anni,
originario di Pescocostanzo in provincia dell’Aquila, ha perso la vita
folgorato mentre stava cambiando, assieme a due suoi colleghi, un palo della
luce; l’infortunio mortale è avvenutoa Monte San Savino, in località Le
Vertighe, in provincia di Arezzo. Anche in questo caso i soccorsi sono stati prontamente
allertati ma l’uomo, in gravissime condizioni, è morto poche ore dopo essere
stato portato all’ospedale “Le Scotte” di Siena.
La giornata è stata tragica anche per la morte di altri due operai, fuori dal nostro territorio. A Frosinone, un lavoratore di 62 anni è caduto dal tetto di un capannone industriale, mentre era impegnato in alcuni lavori di manutenzione; era regolare e lavorava per un ditta esterna. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe caduto da una altezza di circa sette metri e sarebbe morto a causa delle gravi lesione riportate.
La giornata è stata tragica anche per la morte di altri due operai, fuori dal nostro territorio. A Frosinone, un lavoratore di 62 anni è caduto dal tetto di un capannone industriale, mentre era impegnato in alcuni lavori di manutenzione; era regolare e lavorava per un ditta esterna. Secondo una prima ricostruzione, sarebbe caduto da una altezza di circa sette metri e sarebbe morto a causa delle gravi lesione riportate.
A
Vibo Valentia, invece, ha trovato la morte un altro lavoratore, operaio di una
ditta esterna appaltatrice dei lavori dalla Rete Ferroviaria Italiana, mentre
lavorava nella stazione ferroviaria di Joppolo. Più precisamente, ad ucciderlo
è stata una esplosione improvvisa di un tubo ad alta pressione. Anche in questo
caso, il lavoratore è stato prontamente soccorso, ma invano, dai sanitari del
118.
Ancora,
dunque, una scia di sangue ha travolto i lavoratori, ancora troppi morti sul
posto di lavoro. E’ un bollettino di guerra impietoso che non si arresta, né
accenna a diminuire. Nonostante i proclami e gli annunci da parte delle
istituzioni sull’attenzione che deve essere posta sulla salute e sulla
sicurezza sul posto di lavoro, nonostante gli allarmi e le iniziative dei
sindacati, si continua ancora drammaticamente a morire.
Purtroppo, troppo
spesso, si lavora in condizioni limite: c’è bisogno di una battaglia
quotidiana, per affermare e diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro,
allentata da questi anni di crisi e precarietà; non servono, invece, battaglie una tantum, in occasioni di tragedie.
di Sonia Modi
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