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lunedì 3 dicembre 2018

UFFICIO DI PROSSIMITA': LA GIUSTIZIA SARA' PIU' VICINA AL CITTADINO



Firenze 3 dicembre  2018

UFFICIO DI PROSSIMITA’: LA GIUSTIZIA SARA’ PIU VICINA AL CITTADINO

Parte da Firenze la sperimentazione di uffici che saranno punti di contatto e di accesso al mondo della giustizia più vicini alla propria abitazione


F
irmato oggi a Firenze, alla presenza del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il protocollo operativo per la costituzione di “uffici di prossimità” a Firenze e ad Empoli.
 
A tale progetto hanno aderito, oltre al ministro della Giustizia, il Tribunale di Firenze, la Regione Toscana, il Comune di Firenze, il Comune di Empoli, la Città Metropolitana di Firenze e l’Ordine degli avvocati.
Questa mattina, dunque, si è perfezionata la prima fase sperimentale del progetto del ministro che prevede la creazione su tutto il territorio di nuovi punti di contatto e di accesso al mondo della giustizia, in controtendenza con la modifica della geografia giudiziaria che aveva soppresso molti tribunali, prevista con decreto legislativo del 7 settembre 2012, n. 155, il cd. Decreto “taglia tribunalini”.
Dal giorno in cui la rete capillare di questi presidi giudiziari sarà operativa, questa consentirà agli utenti degli uffici giudiziari di rivolgersi ad un riferimento istituzionale più vicino alla propria abitazione, al fine di adempiere a pratiche per le quali, attualmente, è necessario recarsi in tribunale. Con questi nuovi uffici sarà possibile razionalizzare tempi e costi di funzionamento della macchina della giustizia. 
 
Negli intendimenti del ministro, gli uffici in fase di sperimentazione dovrebbero favorire forme moderne di accesso alla giustizia e d’integrazione sul territorio con gli altri servizi sociali e socio-sanitari.
Si può prevedere che a tali uffici accederanno principalmente persone non abbienti, che debbano istruire pratiche relative alla nomina di amministratori di sostegno, tutele, curatele o debbano comunque affrontare procedimenti dove le parti stiano in giudizio senza il necessario ausilio di un avvocato.
Tramite gli uffici di prossimità, infatti, si potranno richiedere documenti, ma anche esporre le proprie problematiche ad avvocati volontari iscritti all’Ordine. Il personale amministrativo sarà fornito dal Comune in base al protocollo oggi firmato.
L’iniziativa pilota, ancora nella fase iniziale, interesserà per ora solo tre regioni: Toscana, Liguria e Piemonte. A tali regioni il ministro fornirà le risorse economiche, oltre agli strumenti informatici necessari per gestire gli sportelli aperti al pubblico. A loro volta le regioni dovranno occuparsi del coinvolgimento dei singoli comuni che hanno dimostrato la disponibilità ad accogliere questi uffici.
I dettagli del progetto sono stati spiegati questa mattina al Nuovo Palazzo di Giustizia da Margherita Cassano, Presidente della Corte di Appello di Firenze, Marilena Rizzo, Presidente del Tribunale di Firenze, Sergio Paparo, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Firenze, Vittorio Bugli, assessore regionale alle riforme istituzionali, Dario Nardella e Brenda Barnini, rispettivamente sindaci dei Comuni di Firenze ed Empoli.
Il primo ad aprire, entro la fine dell’anno, sarà l’ufficio del Quartiere 3 di via Tagliamento n. 4. In seguito, nell’anno 2019, aprirà anche l’ufficio del Quartiere 4 dell’Isolotto.
Per quanta riguarda l’area metropolitana il primo ufficio ad aprire sarà quello di Empoli ma - ha precisato il Sindaco della Città Metropolitana di Firenze, Dario Nardella - è in progetto l’apertura di altri sportelli negli altri comuni dell’area metropolitana.
Il ministro Bonafede ha precisato che: “Il mio obiettivo è di avere mille uffici di prossimità entro il 2019”. Il Guardasigilli ha poi proseguito aggiungendo che: “Dobbiamo rinnovare l’immagine della giustizia in Italia. I cittadini la considerano una realtà lontana anni luce da loro. E’ il punto di partenza di un progetto che non solo migliorerà la vita dei cittadini, ma contribuirà a dare loro una immagine nuova della giustizia”.



di Sonia Modi

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sabato 21 aprile 2018

LA RICETTA DI ORLANDO: RIPARTIRE DALLA LOTTA ALLE DISEGUAGLIANZE




Firenze, 21 aprile 2018

LA RICETTA DI ORLANDO: RIPARTIRE DALLA LOTTA ALLE DISEGUAGLIANZE

Il 21 aprile a Firenze, Orlando riunisce la minoranza del Partito per analizzare con la base le ragioni della sconfitta elettorale e proporre la propria soluzione


O
rlando riunisce, sabato 21, la minoranza Dem della Toscana alla Casa del Popolo “San Quirico” di Firenze. In una stanza gremita di dirigenti e militanti provenienti da tutta la Toscana, si svolge un dibattito appassionato, ma ordinato. C’è voglia di esaminare le ragioni della sconfitta del 4 marzo e capire le soluzioni da adottare.

Dall’analisi della dirigenza regionale e degli iscritti al Partito emerge, in estrema sintesi, come possibile ragione della recente sconfitta lo scollamento del PD dalle problematiche maggiormente avvertite dalle classi più emarginate della società, da coloro che vivono quotidianamente il disagio abitativo, che affrontano il dramma della disoccupazione o del lavoro precario e mal retribuito o che fronteggiano la questione dell’accesso alla sanità e alle liste d’attesa. L’unico modo per il PD di tornare a vincere è, secondo la lettura della sua base, tornare a dare risposta a queste tematiche. 
 
Tuttavia, l’intervento più atteso è quello del leader della minoranza Dem, Andrea Orlando. Il Ministro della Giustizia uscente esordisce invitando i dirigenti del Partito a non aver paura di discutere, riflettere, di trarre tutte le conseguenze dei messaggi arrivati dal voto. Prosegue aggiungendo che bisogna ritornare a costruire percorsi comuni, facendo ripartire dal basso il dialogo del centrosinistra. Il Guardasigilli è convinto che il popolo della sinistra esista ancora ed abbia solo bisogno di essere riconosciuto ed ascoltato.

D’altra parte, visto il gran numero di partecipanti a questa assemblea e ad altre indette dalla minoranza in tutta Italia, sembra che effettivamente i militanti del Partito Democratico abbiano voglia di parlare, partecipare, discutere e contribuire al rilancio del partito.   

Il leader Dem ha precisato che vuole rimanere nel PD, prospettando la sua soluzione alle recenti sconfitte del 4 dicembre e del 4 marzo. Ha ribadito che si deve ripartire dagli esclusi e che il “Partito non può più essere il partito di tutti”, ma che deve dire a quali settori sociali dare priorità. In altre parole, per il Ministro “non si può stare con gli ultimi se non si ha il coraggio di criticare i primi”. 

Per il leader della minoranza, “prioritario per il PD è ricostruire dei rapporti con i settori popolari della società, con tutti coloro che si sono orientati in un’altra direzione”; questo, però, può avvenire solo se il Partito mette il tema della lotta alle diseguaglianze come tema principale della propria azione politica e solo qualora sia in grado di individuare una serie di strumenti che riducano le distanze che si sono incrementate all’indomani della crisi.

Per Orlando, centrale per il PD è ripartire dal lavoroin un periodo in cui il reddito da lavoro non è più in grado di garantire una vita dignitosa e, troppo spesso, non è più accessibile a tutti, lo Stato deve intervenire per integrare questo reddito; e ciò lo si può attuare, secondo il leader Dem, con la fiscalità progressiva e con gli interventi pubblici.
 
In altre parole, secondo la sua ricetta, bisogna intervenire per regolamentare i mercati e redistribuire la ricchezza. Ma a fronte della globalizzazione che crea enormi concentrazioni di ricchezza e potere, occorre una risposta europea per un fisco e un diritto del lavoro europeo.

Tuttavia, oltre al lavoro e alla questione della ridistribuzione della ricchezza, lo Stato deve intervenire ed occuparsi anche del disagio abitativo, per evitare nuove forme di povertà.

Orlando conclude il suo intervento passando ad esaminare il ruolo del PD all’interno del panorama politico italiano. A parere del leader Dem, il Partito Democratico ha ancora un ruolo, purché rimanga una forza di sinistra saldamente ancorata al socialismo europeo.
 
Indubbiamente la minoranza Dems ha l’aspirazione di passare da una fase critica ad una fase tesa a costruire una nuova maggioranza all’interno del PD. La strada sembra essere lunga, ma intanto Orlando, il 21 aprile a Firenze, ha individuato la sua prospettiva politica.

di Sonia Modi
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