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giovedì 20 dicembre 2018

VERTICE A FIRENZE IN PREFETTURA CON IL MINISTRO SALVINI SUL TEMA DELLA SICUREZZA













Firenze 20 dicembre  2018




VERTICE A FIRENZE IN PREFETTURA CON IL MINISTRO SALVINI SUL TEMA DELLA SICUREZZA

Il vicepremier annuncia l’arrivo di 50 agenti della Polizia di Stato e di 200 carabinieri a breve e maggiore sicurezza per la prossima estate

Nel pomeriggio, verso le 18.30, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha partecipato al Comitato sulla sicurezza e l’ordine pubblico convocato dal prefetto di Firenze, Laura Lega. Al vertice, svolto presso la Prefettura, ha partecipato anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella.

Vari gli argomenti di stretta attualità che investono le competenze di questo organo e che sono stati trattati. Tra i principali temi affrontati ci sono stati gli effetti del decreto sicurezza sul territorio. E’ stata affrontata la questione della gestione dei centri di accoglienza. Il sindaco Nardella non ha nascosto le proprie preoccupazioni sul rischio che centinaia di richiedenti asilo - a seguito dei recenti cambiamenti legislativi - perdano il diritto ad essere ospitati, con la conseguenza che, persone che non costituiscono pericolo sociale, finiscano in mezzo ad una strada.

Salvini si è poi impegnato a garantire maggiore certezza delle pene e delle misure cautelari, soprattutto per i reati connessi allo spaccio di stupefacenti. “La modica quantità ha portato al caos – ha detto il ministro – per questo bisogna ridurre questa modica quantità e aumentare le pene”.

Altro tema caldo esaminato nel vertice è stato quello del prossimo arrivo di nuovo personale per le forze dell’ordine. Dal territorio, infatti, nei mesi scorsi erano giunte al ministro varie richieste di aumento del loro organico. Durante la conferenza stampa, il vicepremier ha precisato che a febbraio arriveranno circa cinquanta agenti della Polizia di Stato, mentre duecento carabinieri giungeranno entro la fine dell’anno.

L’impegno del governo - ha tuttavia assicurato il vicepremier - è quello di garantire maggiore sicurezza per l’estate, non solo a Firenze ma in tutta Italia.

I primi risultati concreti del piano straordinario delle assunzioni, infatti, potranno essere percepiti solo dopo aver esaurito le graduatorie dei concorsi e dopo che i vincitori e gli idonei saranno stati assunti ed avranno completato i corsi di formazione predisposti per preparare concretamente i militari al lavoro.

Durante il vertice è stata organizzata, nella vicina piazza Duomo, una manifestazione di protesta per la presenza del ministro Salvini nella città da parte di appartenenti ai collettivi. 
 
Gli impegni fiorentini del ministro Salvini si sono poi conclusi con una cena natalizia organizzata dalla Lega territoriale, alla presenza degli esponenti locali del Carroccio, dei militanti e dei simpatizzanti del partito.


di Sonia Modi
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sabato 21 aprile 2018

LA RICETTA DI ORLANDO: RIPARTIRE DALLA LOTTA ALLE DISEGUAGLIANZE




Firenze, 21 aprile 2018

LA RICETTA DI ORLANDO: RIPARTIRE DALLA LOTTA ALLE DISEGUAGLIANZE

Il 21 aprile a Firenze, Orlando riunisce la minoranza del Partito per analizzare con la base le ragioni della sconfitta elettorale e proporre la propria soluzione


O
rlando riunisce, sabato 21, la minoranza Dem della Toscana alla Casa del Popolo “San Quirico” di Firenze. In una stanza gremita di dirigenti e militanti provenienti da tutta la Toscana, si svolge un dibattito appassionato, ma ordinato. C’è voglia di esaminare le ragioni della sconfitta del 4 marzo e capire le soluzioni da adottare.

Dall’analisi della dirigenza regionale e degli iscritti al Partito emerge, in estrema sintesi, come possibile ragione della recente sconfitta lo scollamento del PD dalle problematiche maggiormente avvertite dalle classi più emarginate della società, da coloro che vivono quotidianamente il disagio abitativo, che affrontano il dramma della disoccupazione o del lavoro precario e mal retribuito o che fronteggiano la questione dell’accesso alla sanità e alle liste d’attesa. L’unico modo per il PD di tornare a vincere è, secondo la lettura della sua base, tornare a dare risposta a queste tematiche. 
 
Tuttavia, l’intervento più atteso è quello del leader della minoranza Dem, Andrea Orlando. Il Ministro della Giustizia uscente esordisce invitando i dirigenti del Partito a non aver paura di discutere, riflettere, di trarre tutte le conseguenze dei messaggi arrivati dal voto. Prosegue aggiungendo che bisogna ritornare a costruire percorsi comuni, facendo ripartire dal basso il dialogo del centrosinistra. Il Guardasigilli è convinto che il popolo della sinistra esista ancora ed abbia solo bisogno di essere riconosciuto ed ascoltato.

D’altra parte, visto il gran numero di partecipanti a questa assemblea e ad altre indette dalla minoranza in tutta Italia, sembra che effettivamente i militanti del Partito Democratico abbiano voglia di parlare, partecipare, discutere e contribuire al rilancio del partito.   

Il leader Dem ha precisato che vuole rimanere nel PD, prospettando la sua soluzione alle recenti sconfitte del 4 dicembre e del 4 marzo. Ha ribadito che si deve ripartire dagli esclusi e che il “Partito non può più essere il partito di tutti”, ma che deve dire a quali settori sociali dare priorità. In altre parole, per il Ministro “non si può stare con gli ultimi se non si ha il coraggio di criticare i primi”. 

Per il leader della minoranza, “prioritario per il PD è ricostruire dei rapporti con i settori popolari della società, con tutti coloro che si sono orientati in un’altra direzione”; questo, però, può avvenire solo se il Partito mette il tema della lotta alle diseguaglianze come tema principale della propria azione politica e solo qualora sia in grado di individuare una serie di strumenti che riducano le distanze che si sono incrementate all’indomani della crisi.

Per Orlando, centrale per il PD è ripartire dal lavoroin un periodo in cui il reddito da lavoro non è più in grado di garantire una vita dignitosa e, troppo spesso, non è più accessibile a tutti, lo Stato deve intervenire per integrare questo reddito; e ciò lo si può attuare, secondo il leader Dem, con la fiscalità progressiva e con gli interventi pubblici.
 
In altre parole, secondo la sua ricetta, bisogna intervenire per regolamentare i mercati e redistribuire la ricchezza. Ma a fronte della globalizzazione che crea enormi concentrazioni di ricchezza e potere, occorre una risposta europea per un fisco e un diritto del lavoro europeo.

Tuttavia, oltre al lavoro e alla questione della ridistribuzione della ricchezza, lo Stato deve intervenire ed occuparsi anche del disagio abitativo, per evitare nuove forme di povertà.

Orlando conclude il suo intervento passando ad esaminare il ruolo del PD all’interno del panorama politico italiano. A parere del leader Dem, il Partito Democratico ha ancora un ruolo, purché rimanga una forza di sinistra saldamente ancorata al socialismo europeo.
 
Indubbiamente la minoranza Dems ha l’aspirazione di passare da una fase critica ad una fase tesa a costruire una nuova maggioranza all’interno del PD. La strada sembra essere lunga, ma intanto Orlando, il 21 aprile a Firenze, ha individuato la sua prospettiva politica.

di Sonia Modi
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