Firenze,
17 settembre 2018
TERMINATA
LA FESTA DELL’UNITA’ DI FIRENZE 2018
Dal
30 agosto al 16 settembre: due settimane di dibattiti su temi nazionali e
locali, nonché tante iniziative dedicate alla cultura e al confronto con i
simpatizzanti del PD e della sinistra
i
è conclusa ieri la Festa dell’Unità di Firenze. Come di consueto in questi
ultimi anni, la festa è stata organizzata nel Parco delle Cascine. Tanti gli
ospiti (politici e giornalisti) e tante le iniziative culturali (presentazioni
di libri, proiezioni di film e rappresentazioni di spettacoli teatrali).
La
prima serata si è aperta all’insegna della grande affluenza di pubblico con la
presentazione dell’ultimo libro del giornalista Marco Damilano, direttore de
“l’Espresso”, e con la partecipazione del sindaco di Firenze, Dario Nardella.
Il tema affrontato èstato quello del sequestro e dell’omicidio di Aldo Moro, e
delle conseguenze che questi avvenimenti hanno prodotto fino a tempi recenti.
Il
9 maggio 1978 venne assassinato il leader
della DC; l’omicidio rappresentò la conclusione di 55 giorni di sequestro ad
opera delle Brigate Rosse, 55 giorni di dramma collettivo. Secondo il pensiero
di Damilano, questo eventoha segnato l’inizio di una fase che portò alla
dissoluzione della Democrazia Cristiana, a Tangentopoli e alla conseguente latitanza
di Bettino Craxi in Tunisia fino al declino della mediazione politica.
Molto
partecipato, principalmente da giovani, ancheil dibattito con Enrico
Mentana, giornalista e direttore del TG LA7, organizzato dai Giovani Democratici
e riguardante le dinamiche del mondo dell’informazione al tempo dei Social Network, le fake news e i troll.
Grande
successo anche per Marco Minniti, deputato del PD ed ex ministro dell’Interno del governo Gentiloni. Il noto dirigente
di partito ha rivendicato la bontà delle sue riforme al dicastero che, come
certificano le stesse statistiche del Viminale, hanno prodotto una drastica
riduzione degli sbarchi nel nostro territorio.
Minniti è poi entrato nel merito della crisi
del PD, precisando che non è tanto il nome ciò che deve essere messo in
discussione, quanto piuttosto lo stesso Partito per il quale, a suo avviso,
deve essere trovato il coraggio per cambiarlo radicalmente. Auspicando
che venga convocato al più presto il congresso, ha aggiunto che non intende
candidarsi alla segreteria.
Hanno
rivendicato l’operato dei precedenti governi e dei rispettivi ministeri anche
Graziano Delrio, deputato del PD ed ex
ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Teresa Bellanova, senatrice ed
ex vice ministro allo Sviluppo
Economico.
Delrio
è anche entrato nel merito alle dinamiche interne al Partito Democratico, precisando
che non è necessario cambiarne il nome, ma che occorretrovare al più presto una
nuova identità alla sinistra, facendo diventare protagoniste le persone.
Ha
poi concluso il suo intervento rassicurando i suoi sostenitori paragonando Salvini
ad“una ombra che si è allungata sul
Paese, ma chepresto svanirà”.
Atteso
anche l’intervento di Maurizio Martina, segretario nazionale PD, per il quale il
Partito dovrebbe ripartire dal rapporto con le persone e dalla lotta alle
diseguaglianze, senza andare a cercare altri modelli progressisti, in giro per
l’Europa, da fotocopiare.
Per
Martina, la sinistra italiana deve continuare ad essere un punto avanzato in
Europa, anche rispetto all’esperienza socialista e democratica del PD, così
come fu dieci anni fa. La questione sociale – secondo Martina - dovràritornare
ad essere al centro della iniziativa del Partito; sarà necessario “decidere decisamente chi vogliamo
rappresentare e come”.
Numeroso
– e rumoroso – il gruppo di simpatizzanti che è intervenuto per la presenza,
non programmata ma certamente molto attesa, dell’exsegretario del PD, Matteo Renzi, senatore di Scandicci ed ex presidente del consiglio.
Renzi
ha ricevuto il vivacesostegno dei presenti per la scelta del Partito di non
allearsi con i Cinque Stelle. Il senatoreha poi accusato direttamente
l’Esecutivo di parlare troppo di immigrazione e di trascurare tutti gli altri
temi della campagna elettorale: flat tax,
reddito di cittadinanza e abolizione della Fornero. Ha inoltre aggiunto che,
con la nave “Diciotti”, Salvini ha bloccato solo 150
immigrati e non l’immigrazione.
Ha
concluso il suo intervento invitando le minoranze interne a smettere con le
polemiche rivolte a lui e al suo operato,per mettersi a lavorare insieme,con un
unico obiettivo: combattere il leghismo. Prima di congedarsi dal caloroso
pubblico e dalla neo designata candidata alla segreteria del PD toscano, Simona
Bonafé, Matteo Renzi ha invitato i presenti per il vicino appuntamento alla
“Leopolda”, che si terrà tra il 19 e il 21 ottobre.
Rispetto
alle precedenti edizioni e in controtendenza rispetto agli ultimi sondaggi che
vedono il Partito Democratico al suo minimo storico, il numero dei presenti ai
dibattiti proposti dagli organizzatori della Festa dell’Unità 2018 sono
sembrati molto numerosi. Probabilmente il popolo del Partito Democratico, più
dei suoi dirigenti, ha voglia di capire le ragioni della bruciante sconfitta del
4 marzo; sconfitta che ha seguito un’altra, altrettanto drammatica, ovvero quella
del referendum del 4 dicembre 2016.
di Sonia Modi
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